Fritto castellano
Questo e’ un classico fritto dei Castelli Romani: e’ importante usare diverse pastelle a secondo delle verdure ed avere olio di frittura freschissimo
10 fiori di zucca,
1 mela,
2 patate di Avezzano ,
4 zucchine romanesche,
1 melanzana
1 broccolo
2 carciofi
500gr. di farina,
sale q.b.,
½ litro d’acqua,
3 uova intere
lievito di birra 5gr.,
2 litri di olio d’oliva.
Preparate la pastella con 200gr. di farina , un pizzico di sale, il lievito sciolto in un bicchiere d’acqua e l’acqua necessaria per ottenere un composto semisolido , che sara’ di giusta consistenza se toccandolo con le mani “fila”. Mettete a crescere per mezz’ora in un luogo tiepido.
Tagliate le patate a fettone “immergete” queste 2 verdure in acqua bollente per 3 minuti e mettete a scolare.
Tagliate le zucchine e le melanzane a striscioline di 1/2cm, e mettetele sotto sale per 15 minuti.
Togliete la buccia alla mela e tagliatela a fettone.
Risciacquate le zucchine e le melanzane dal sale e mettete su carta assorbente.
In una padella di ferro capiente ed a bordi larghi mettete l’olio a fuoco vivo a raggiungere una t° tra 150 e 180 ( quando mettere le verdure a friggere devono fare bolle piccole); friggete gli ingredienti in questo modo:
carciofi passati nella farina e poi nell’uovo sbattuto
zucchine e melanzane passate solo nella farina
mela, broccoli, patate e fiori di zucca passati nella pastella.
Mettete a friggere nell’olio bollente il tempo necessario affinche’ l’interno sia morbido, adagiate sulla carta paglia salate e servite bollenti su un nuovo foglio di carta paglia.
In questo fritto ci stanno bene anche i cervelletti di abbacchio, fritti con la farina e l’uovo ed anche polpettine del nonno, con una base di carni bianche e di vitello macinate fine, insaporite con la mortadella , con l’uvetta ed i pinoli ; venivano passate in uovo e pan grattato (2 volte ) e fritte.
Nel 1922 veniva stappata una bottiglia di Frascati per festeggiare l'apertura del ristorante Cacciani, un locale semplice sulla piazza del paese. Leopoldo e Giannina offrivano una cucina semplice e verace, da veri frascatani osservavano le regole di una serie di piatti della tradizione romana. Forse per primi nel corollario della ristorazione dei Castelli Romani proponevano anche abbinamenti con vini locali, intuizione che solo dopo quasi un secolo è risultata essere una scelta indovinata. Da allora si sono succedute tre generazioni di Cacciani alla guida del ristorante, oggi condotto da Leopoldo, Caterina e Paolo. Nel tempo il ristorante si è trasferito a poca distanza, ma i principi fondamentali dei fondatori sono rimasti identici; migliorando solo il confort dei frequentatori: sale accoglienti, servizio preciso, cucina genuina, selezione dei prodotti di qualità e a chilometro zero, scelta quest'ultima fatta non per moda ma per volontà di creare un sistema del territorio. Oggi Paolo e Leopoldo in cucina continuano a proporre una cucina della tradizione, ma offrono anche sapienti interpretazioni moderne di una cucina raffinata e di ricerca. Caterina in pasticceria segue questo percorso, proponendo dolci tradizionali e preparazioni frutto della sua fantasia e di una ricerca costante. Una visita da Cacciani vuol dire percorrere un viaggio nella tradizione e contemporaneamente nella cucina moderna e di ricerca.