Dolce, soffice, veg!
La mia mimosa senza crudeltà
Un classico della pasticceria a cui chi ha scelto di vivere veg non deve rinunciare: ecco qui la mia versione, un pan di Spagna soffice, una farcia di crema pasticcera e panna al cocco e le fragole! Qui tutti i dettagli
Pan di spagna
200 g farina tipo 1
100 g fecola di patate
150 g olio di mais biologico
120 g zucchero di canna integrale
200 g di latte di riso
8 g lievito al cremor tartaro
Vaniglia bourbon
Scorza di mezzo limone
Curcuma e sale un pizzico
1 cucchiaino di aceto di mele
300 g di fragole
Crema pasticcera
500 g latte di soia bio
25 g farina 1
18 g amido di mais
40 g di zucchero di canna integrale
20 g olio di mais
1 lattina di latte di cocco
Per il Pan di Spagna setaccia farina, fecola e cremor tartaro, aggiungi un pizzico di curcuma e di bicarbonato, la vaniglia e la scorza di limone, lavora con una spatola con movimenti dal basso verso l’alto. Versa in un boccale il latte vegetale meglio se freddo, aggiungi lo zucchero e emulsiona aggiungendo l’olio a filo fino a ottenere una panna spumosa: incorpora agli ingredienti secchi, anche qui lavora bene l’impasto facendo incorporare aria.
Alla fine aggiungi l’aceto di mele e versa l’impasto in una teglia a cerniera precedentemente oliata e infarinata (20 cm di diametro) e inforna a 170 gradi per 40 minuti. Prima di sfornare fate la prova stecchino! Per la crema unite farina e amido, aggiungete poca curcuma e fate una cremina con qualche cucchiaio di latte di soia. In un tegame versate l’olio, aggiungete lo zucchero e parte del latte vegetale, fate andare sul fuoco sempre mescolando, unite il resto del latte e prima che arrivi a bollore spostate il composto dal fornello e unite la crema ottenuta con farina e amido sempre girando con la frusta in modo da non far formare grumi. Comincerà a rapprendersi (io aggiungo anche la scorza intera del limone): versatela in una ciotola a raffreddare e corpi tela con la pellicola a contatto.
Nel frattempo prendete il latte di cocco (va usato quello in lattina con un’alta percentuale di grassi) che avrete tenuto una notte in frigo e prelevate la parte più compatta cercando di non farla mischiare a quella più liquida: montate con le fruste fino a ottenere la consistenza della panna montata. Poi incorporatela alla crema pasticcera quando si sarà raffreddata.
Per comporre il dolce: prendete il pan di spagna, tagliatelo a metà, togliete una parte scavando nella base (vi servirà per la decorazione esterna), bagnate con uno sciroppo di acqua e zucchero, farcite con la crema pasticcera, unite le fragole tagliate a dadini (solo quando sono di stagione… in alternativa ananas o pesche), coprite con l’altro disco, bagnate con altro sciroppo, altro strato di crema.
Con la parte di pan di spagna tagliata fate dei dadi regolari al coltello, una parte frullatela fine. Decorate i bordi con la granella di pan di spagna e sopra con i quello tagliato a dadini: lasciate una parte per decorare con fragole intere. Se volete una torta più alta io suggerisco di raddoppiare le dosi e fare due pan di spagna, usando i cerchi. Sovrapponete i dischi con la stesa farcitura, spolverate con zucchero a velo (consiglio di frullare fine lo zucchero di canna) e gustatevi tutto la dolcezza di questa torta.
Alessandra Rotili, romana, giornalista di professione e chef per diletto. Caposervizio all'Ansa, da anni alla redazione sportiva, è grazie allo sport che ho avuto la fortuna di seguire alcuni dei più grandi eventi internazionali: dalle Olimpiadi, estive e invernali, ai mondiali di nuoto, dalla formula 1 alla Champions. Appassionata di musica e cinema, è nella cucina però che trovo il mio angolo di paradiso: soprattutto da quando nel 2010 ho cambiato stile di vita, diventando vegana, e scoprendo così la ricchezza dell'alimentazione naturale e 100% vegetale. Un viaggio in un mondo che parte dalla consapevolezza etica, dal rifiuto dell'uccisione e dello sfruttamento, in ogni sua forma, degli animali e che mi ha portato a conoscere quanto la Terra ci offre. Ecco allora che ho iniziato un percorso di studio personale ma che è diventato condivisione per far vedere che questa scelta anche a tavola non è fatta di privazione, di rinuncia al gusto, di ‘senza’: insomma non è una cucina che va per sottrazione, ma un percorso illuminato che porta a riappropriarsi dei sapori genuini, quelli antichi, dei nostri territori, di cibi non artefatti o stravaganti, di cereali e legumi, ortaggi. Ambasciatrice di Assovegan, ho tenuto lezioni alla Italian Chef Academy e una rubrica sul mondo veg sulla radio dell'accademia. Per diletto porto in giro la mia cucina come temporary chef in ristoranti e locali della Capitale e non solo.