Barolo, una degustazione con sorpresa
di Marco Rossetti
Presso il ristorante Il Ceppo di Roma si è svolta una degustazione di Barolo curiosa ed interessante, i vini proposti erano tutti dell' azienda Monchiero Fratelli di Castiglione Falleto nel cuore della zona di produzione del Barolo. I Monchiero sono una famiglia che da generazioni produce vini e in modo particolare Barolo. Vendemmiando Nebbiolo, anno dopo anno, la famiglia è sempre stata unita, come usava una volta, aiutandosi nei momenti di difficoltà e fondendosi con l’ambiente circostante. Il percorso produttivo è iniziato più di 80 anni fa con la vendita delle uve, poi del vino sfuso e infine con la realizzazione di un'eccellente cantina di vini in bottiglia.
La tradizione famigliare diventa parte fondante, perché è la maniera per tramandare esperienze e camminare su un sentiero già percorso, da chi con difficoltà e impegno ha attraversato le stesse asperità. Il tempo è importante, i vecchi insegnano ad avere pazienza e non cercare scorciatoie. Fare vino è questione di attenzione, competenza e fiducia. Non ci si deve far trascinare dalle logiche esclusivamente commerciali. La terra non rende ricchi ma saggi. Il vino dell’azienda Monchiero rispecchia il territorio, che racconta delle vendemmie e che ha avuto il tempo di trovare il suo naturale equilibrio, assecondando i suoi ritmi.
Luca Monchiero
Le vigne si estendono per undici ettari in totale. Nove ettari sono nei comuni di Castiglione Falletto, dove nasce il Barolo Rocche di Castiglione (il Barolo simbolo dell’azienda) e nella zona de La Morra, dove risiedono i vigneti del Barolo Roere di Santa Maria. Gli altri tre ettari sono situati nel comune di Alba (frazione Scapparoni), dove si produce Nebbiolo d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe Arneis e Moscato, e gli altri possedimenti situati nel comune di Treiso.
I terreni differiscono per composizione ed esposizione, questo favorisce una variegata ampiezza espressiva.
Nella zona di Scapparoni, troviamo vicine le cave di gesso, mentre il suolo delle Langhe dove si produce Arneis è solitamente sabbioso. La zona con terroir più gessoso, in cui le piante maturano prima, conferisce al vino maggiore alcolicità. La cifra stilistica aziendale poggia su un solido classicismo, fatto di vinificazioni tradizionali e lunghi affinamenti in legno grande, capaci di restituire tutte le sfumature più intime e intriganti dei loro luoghi di origine.
Le annate del Barolo in degustazione
Il Barolo del Comune di Castiglione Falletto 2017, propone un naso complesso che passa da un pout pourri di fiori rossi, poi anche leggermente appassiti, frutti di bosco, spezie, erbe balsamiche, con una bella nota di liquirizia a fare da rifinitura. In bocca, il vino ha carattere austero e definito, con tannini pieni e sempre in primo piano a fondersi con il frutto e ad articolarsi fragranti grazie ad un bel tocco di acidità, che rende il sorso tonico e profondo. Finale altrettanto solido e coerente, dai rimandi speziati e agrumati. Vini ottimi ad accompagnare un pasto; come ad esempio quello progettato da Cristina del ristorante Al Ceppo.
Durante la Verticale di Barolo abbiamo avuto la possibilità di scoprire una realtà sconosciuta ai più, una realtà fortemente innovativa, che dobbiamo considerare un fiore all'occhiello dell'imprenditoria italiana: WINETAGE, dal vino al design. Un progetto che il suo ideatore, Matteo de Padova, ha
presentato in questa occasione; riguarda lo stile italiano ma questa realtà vive a stretto contatto, anzi forse proprio a braccetto con il mondo del vino. La domanda è semplice: cosa accade delle botti una volta svuotate, dopo aver custodito per lungo tempo il vino, scambiandosi reciprocamente profumi e sapori?
Matteo de Padova
L' idea è quella di recuperare il legno delle botti per creare complementi d'arredo dalla produzione sostenibile, innovativi e nel rispetto della tradizione artigiana. Matteo ha incaricato tre giovanissimi designer italiani di progettare oggetti di design per una
continuità qualitativa tra le migliori cantine e lo stile dell'arredamento italiano. La sintesi tra tradizione e design racchiusi intorno al nuovo focolare. Il gusto italiano di bellezza e stile nel vivere la vita insieme alle cose, lampade e tavoli che restituiscono profumi tipici di una Italia che lavora e che porta il marchio Made in Italy in tutto il mondo, che è quella dei vignaioli italiani.
Matteo, top manager che ha molto viaggiato, ha stretto una salda collaborazione con molte cantine italiane per recuperare botti e barrique che, finita la loro vita in cantina, avrebbero trovato rifugio solo tra le fiamme. Matteo de Padova ha creato un sistema virtuoso, recuperando legno pregiato affidato ad artigiani sapienti della Brianza che sotto la guida dei giovani designer realizzano oggetti tipici dello stile italiano, continuando quel viaggio ideale nel mondo del prodotto italiano. Il sogno di Matteo è quello di localizzare in futuro la produzione di lampade e tavoli nella zona stessa di produzione di vino. Lavoro ai giovani, economia circolare, valorizzazione del territorio e del made in Italy...cosa si vuole di più?
Comments